Diritto di precedenza sul lavoro: cosa dice la Cassazione

Diritto di precedenza sul lavoro: cosa dice la Cassazione

Cos’è il diritto di precedenza

Con “diritto di precedenza sul lavoro” si intende il diritto che garantisce ai lavoratori con contratto a termine e ai lavoratori stagionali la possibilità di avere, per l’appunto, la precedenza rispetto ad altri soggetti in caso di nuove assunzioni a tempo indeterminato nelle medesime mansioni, una volta cessato il loro rapporto di lavoro. Tale materia, nell’ordinamento italiano, è disciplinata dal D.Lgs. n. 81/2015, che stabilisce diritti e doveri di lavoratori e datori di lavoro.

Termini

L’articolo 24 del D.Lgs. n. 81/2015 prevede che il diritto di cui sopra debba essere esercitato entro sei mesi (o tre mesi, nel caso di lavoratori stagionali) dal termine del rapporto di lavoro. Il diritto di precedenza, inoltre, deve essere espressamente indicato nella lettera di assunzione, e si riferisce a tutte le nuove assunzioni a tempo indeterminato effettuate dal datore di lavoro nei dodici mesi successivi alla cessazione del contratto. 

Come esercitare il diritto di precedenza

Per poter esprimere la propria volontà di avvalersi del diritto, il lavoratore deve:

  1. Manifestare per iscritto la volontà di avvalersi del diritto di precedenza entro sei mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro (tre mesi per i contratti stagionali), salvo diversi limiti temporali previsti dalla contrattazione collettiva.
  2. Inviare la richiesta di esercizio del diritto di precedenza al datore di lavoro, specificando le mansioni per le quali si intende esercitare il diritto e la volontà di essere assunto a tempo indeterminato.
  3. Allegare alla richiesta copia del contratto a termine concluso con il datore di lavoro e copia della comunicazione di cessazione del rapporto di lavoro.
  4. Conservare copia della richiesta inviata al datore di lavoro, preferibilmente con modalità che ne attestino la ricezione (raccomandata A/R, PEC, consegna a mano con ricevuta).

Diritto di precedenza in costanza del rapporto di lavoro

La Corte di Cassazione ha fornito importanti chiarimenti riguardo al diritto di precedenza, in particolare in relazione all’esercizio dello stesso in costanza di rapporto di lavoro.

La sentenza n. 19348 del 15 luglio 2024, infatti, ha precisato che il lavoratore in possesso dei requisiti necessari all’esercizio del diritto può comunicare la propria volontà di avvalersene in qualsiasi momento, anche prima della cessazione del suo rapporto di lavoro. Se, infatti, la normativa prevede un termine ad quem, corrispondente alla scadenza dei sei mesi dalla cessazione del contratto, non contempla invece un dies a quo, ossia uno specifico giorno da cui decorre suddetto termine.

Come già detto, il diritto di precedenza riguarda esclusivamente le assunzioni effettuate nei dodici mesi successivi alla cessazione del contratto di un dato lavoratore; quest’ultimo non potrà invece avvalersene in caso di assunzioni effettuate mentre il suo rapporto di lavoro è ancora in essere.

Mancato espresso richiamo nell’atto scritto

Secondo l’art. 24 comma 4 del D.Lgs. n. 81/2015, il diritto di precedenza “deve essere espressamente richiamato nell’atto scritto di cui all’art. 19, comma 4”.

Con l’ordinanza n. 9444 del 9 aprile 2024, la Corte di Cassazione si è pronunciata a questo riguardo, chiarendo che la mancata informazione sul diritto di precedenza (la quale deve essere esplicitata nel contratto di lavoro), comporta il diritto al risarcimento.

Si specifica che la mancanza di informazione non comporta automaticamente la trasformazione del contratto a tempo indeterminato, ma il lavoratore pregiudicato può comunque richiedere un risarcimento per l’inadempimento del datore.

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